Non dobbiamo scoraggiarci dinanzi al male che sembra essere sempre più forte del bene, ma andare avanti testimoniando la fede e annunciando il Vangelo”: E’ un’iniezione di ottimismo e di fiducia la prima lettera pastorale del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, che ha per tema la speranza. Ha utilizzato per titolo un versetto del Salmo 31, “Riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore” e tutto il testo della lettera è un invito a guardare verso prospettive positive. “La speranza affidabile che il cristiano vive e che annuncia al mondo, non è altro che il bene ottenuto vincendo ogni forma di male” scrive il vescovo locrese che ha accompagnato la sua riflessione con numerosi documenti del Magistero della Chiesa, a partire dalla lettera enciclica di Benedetto XVI “Spe salvi”, e soprattutto con il documento dell’Episcopato Italiano “Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno” e gli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”. Questa lettera pastorale, che arriva dopo due anni e mezzo di ministero episcopale a Locri, è strutturata in quattro parti oltre l’introduzione e si prefigge l’obiettivo, come ha spiegato il vescovo, di “consolidare la speranza nella Locride”. Monsignor Fiorini Morosini ha ricordato che “la speranza annunciata dalla Chiesa non è illusione, ma cammino lungo e difficile, della cui riuscita è garante il Cristo morto e risorto”. Di particolare rilevanza la richiesta di perdono “per la parte di responsabilità che la comunità cristiana ha nei confronti dei mali esistenti tra noi” e l’appello finale agli affiliati della ‘ndrangheta affinché ritornino sulla strada della legalità. A quest’ultimi ha detto: “Ritornate sui vostri passi in nome di quel Dio, nel quale dite di credere, e in nome della Vergine Maria, verso la quale ostentate devozione e affetto” sono le parole del vescovo, che ha aggiunto: “Restituiteci serenità e pace. Riconciliatevi tra voi, ricordando il sangue versato inutilmente negli anni passati, durante i quali si sono sviluppate faide sanguinose, che hanno distrutto famiglie e svuotato paesi”. Sono innumerevoli gli spunti offerti dalla lettera pastorale, che affronta il terreno della criminalità organizzata in ogni suo aspetto. “La Chiesa –scrive ancora il presule- forse unica istituzione, crede nel recupero di chi ha sbagliato e scommette su di lui attraverso la sua azione pastorale, e non ha paura di essere sola su questo fronte, ma va avanti con coraggio” Sul tema della misericordia monsignor Fiorini Morosini si sofferma ampiamente ed esplicitamente spiega: “Nel nostro territorio l’annuncio della speranza legata alla misericordia deve tener conto di due referenti particolari: le vittime della violenza e quanti la praticano. Ai primi esprimo solidarietà, agli altri rivolgo l’invito forte del Vangelo: convertitevi, perché c’è misericordia anche per voi”. La riflessione del presule si sviluppa affrontando il significato della speranza cristiana ed esaminando il cammino che la diocesi di Locri-Gerace sta compiendo per annunciare la speranza. Particolare importanza viene data all’impegno nel campo della formazione, mentre un capitolo viene dedicato alla condivisione della speranza con gli altri soggetti che operano nel territorio, innanzitutto con i comuni assieme ai quali occorre pensare “ad un progetto ad ampio respiro, con un particolare interesse verso i piccoli centri, che sembrano condannati a morire”. Monsignor Fiorini Morosini che lascia chiudere la lettera dalle parole del Salmo 46, ha voluto affidare a Maria la speranza di rinascita della Locride ed alla Madonna ha chiesto la protezione “affinché dinanzi a tutte le difficoltà che sentiamo, e di fronte a tutti i segnali di morte e di disperazione che ci sono sul nostro territorio, noi non cediamo alla tentazione della sfiducia, dell’abbattimento, della disperazione”.
Giovanni Lucà
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